SOSTEGNI STRUTTURE
Una delle tendenze che ha caratterizzato la moda degli ultimi decenni è stata quella di portare ciò che era sotto gli abiti al di sopra. Bustier, fodere, intelature e crinoline hanno offerto ai designer spunti di creazione e ricerca di nuove fogge. I sostegni interni sono diventati la struttura dell’abito. Pensiamo al bustier con le coppe a punta di Jean Paul Gaultier, agli abiti “work in progress” di Galliano per Dior o alle fodere riciclate e trasformate in vestiti da Martin Margiela. Uno degli elementi che maggiormente ha offerto e continua a offrire spunti di ricerca è stata la crinolina, o comunque il sottogonna in generale. I sostegni si affermano nella moda a partire dal Rinascimento, seguendo l’espansione dei volumi di gonne e gonnelle e contribuendo ad alterare le forme del corpo, nel perseguimento dell’ideale estetico del tempo. Mano a mano che il costume e la struttura si evolve e cambia, i sostegni interni mutano e si fanno via via più funzionali: troviamo cerchi prima in osso di balena e legno e poi in metallo, agganciati con nastri che ne facilitano l’articolazione e la funzionalità. Un’opera di ingegneria strutturale interna che muta e si adatta alle esigenze, lí dove si concentra il volume dell’abito i sarti del tempo studiano nuove soluzioni: crinoline a cono con orli ampi, paniers ai fianchi e sellini sul dietro.I cerchi metallici di questo sottogonna esasperano il volume sul dietro e alterano la figura, ampi nastri fanno da sostegni. L’abito dell’Atelier Versace ha come punto focale il gioco delle stecche di balena che, allungandosi, espandono il volume in una forma in continuo movimento; un fitto drappeggio di tulle trasparente tende la struttura e forma l’abito.Dolce e Gabbana realizzano una serie di abiti bustier-crinolina lavorando il midollino come fossero cesti. Un curioso sellino, con un curioso dettaglio da indumento intimo, adatto a sostenere le eclettiche forme degli abiti ottocenteschi sfrutta lo stesso materiale, resistente ed elastico.Più di altri sono i designer d’avanguardia a lasciarsi suggestionare dalle forme dei sostegni interni, vere e proprie tensostrutture, nell’ideazione di nuove forme e strutture: così nascono nuove idee di maniche, ibridazioni tra armature e spallotti da Rugby, o, sfruttando le nuove possibilità offerte dalla stampa in 3-D, abiti degni di un set di Sci-Fi. Rei Kavakubo, eminenza grigia di Comme des Garconne, più volte ha sfilato capi che avevano il loro fulcro ideativo nell’impiego di crinoline e sostegni in modo innovativo.Nell’Ottocento le gonne degli abiti raggiungono la massima espansione e le crinoline divengono delle vere e proprie gabbie; un concetto che pare essere ripreso ed esasperato nella cappa di Valentino Couture, che chiude la modella in uno straordinario lavoro di altissima lavorazione artigianale.
Anche nella contemporaneità la crinolina e le stecche di balena continuano a giocare un ruolo fondamentale nella moda, soprattutto negli anni Cinquanta del secolo scorso col revival degli abiti da ballo ampi e romantici. Charles James studia la fodera interna dei sui abiti inglobando i sostegni e gli artifici necessari, ogni abito ha il suo movimento, i suoi volumi e il sostegno adatto alla struttura. Mc Queen sfrutta i sostegni e li rende parte della suggestione dell’abito: le stecche si arrampicano sulle spalle e creano nuove forme di maniche, simili a serre e gabbie di tulle, rarefatte e inquietanti.A volte è il solo cerchio di metallo a intervenire e giocare coi volumi: abiti difficili da controllare, i cui orli danzano intorno al corpo come trottole e oggetti dall’insolito design. Maestri in questa tecnica Yoji Yamamoto, Issey Miyake e Pierre Cardin.