EMANUEL UNGARO, COUTURE FLAMBOYANT

Posted on Ottobre 6, 2015

Emanuel Ungaro è lo stilista francese per eccellenza, il suo stile femminile ed opulento declina nel corso di oltre trent’anni il lato più flamboyant della couture francese, creando modelli eccentrici e originali, frutto di ricerca e perizia sartoriale.

Emanuel Ungaro nasce ad Aix-en-Provance nel 1933 da una famiglia di Italiani in fuga dal regime fascista. Il padre, un noto sarto pugliese, di Francavilla Fontana, gli insegna il mestiere iniziandolo giovanissimo alla sartoria; si narra che il suo primo regalo sia stato una macchina per cucire. Emanuel è ambizioso quanto nessuno e a soli ventidue anni si trasferisce a Parigi, dove comincia a lavorare presso un sarto di moda maschile, Christiani.

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Tre anni dopo Ungaro passa nella Maison Balenciaga, dove affianca il Maestro nel taglio e lavorazione dei suoi straordinari abiti. Tempo dopo Ungaro è assunto da un’azienda di moda spagnola per poi approdare chez Courreges, lo stilista della Space Age.

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Tali esperienze gli permettono di formarsi una solida base tecnica e una rigida disciplina, e di tentare nel 1965 la strada col proprio nome. In quest’avventura è affiancato dall’artista Sonia Knapp, sua compagna d’allora, che realizza per lui grafiche e stampe. Dopo i primi lavori in cui applica le sue conoscenze tecniche nella realizzazione di capi geometrici, nel 1968 debutta ufficialmente con una propria collezione. I modelli risentono dell’influenza di Courreges ma hanno un misto di barocco e originalità che li distingue.ungaro5 La ricerca del taglio è accurata, tasche a pattine escono da lunghe pinces oblique nei suoi tailleur a scatola e le fantasie a motivi grafici si accostano a tessuti di vago sapore maschile. Nelle sue prime collezioni Ungaro non presenta abiti lunghi, un classico della Couture; egli stesso dichiara: “Gli abiti lunghi non sono il mio genere, sono un uomo del mio tempo e disegno per donne di questo tempo”.

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Memorabili le sue maschere in metallo e i gioielli di acciaio ipermoderni, ispirati ai mobiles di Calder. La moda di Ungaro conquista in breve tempo il Jet set, sue clienti sono Jacqueline Kennedy e Catherine Deneuve.

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Nel 1973 Emanuel Ungaro lancia la prima collezione maschile, Ungaro Uomo. In quegli anni la sua couture è all’avanguardia: le gonne si allungano e i colletti delle bluse hanno le punte stondate, gli chemisier si alternano ai lunghi gilet fantasia sui pantaloni a zampa. La Maison è in continua espansione.

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Dopo dieci anni è la volta della prima fragranza firmata Ungaro, chiamata Diva. La moda Ungaro offre alla clientela internazionale un guardaroba completo, all’insegna del lusso ed opulenza estremi.

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Gli anni Ottanta vedono la moda di Ungaro svoltare verso maggiore femminilità e virtuosismo sartoriale; i tailleur dalle spalle ampie hanno maniche morbide, riprese dagli abiti da giorno ottocenteschi, ma in mix di tessuti maschili e tessuti preziosi.

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Costruzione e drappeggio, queste le costanti del periodo. Pannelli delle sete più preziose stampate a motivi floreali s’intrecciano e drappeggiano la figura, la silhouette anni Quaranta si sposa con l’opulenza settecentesca. I colori sono forti, decisi e brillanti, accostati in contrasti azzardati. Il corpo della donna è avvolto ed esaltato, le gambe scoperte e incorniciate da cascate di volant.

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Nel 1988 l’amore per la terra dei suoi avi si riaffaccia, si riavvicina all’Italia e sposa l’italiana Laura Bernabei, che lo affiancherà nella comunicazione per la Maison. Gli anni Novanta sono decisamente sotto tono, un improvviso rigore sartoriale spegne lo stile entusiasta di Ungaro, forse colpa della crisi che colpisce la couture in quegli anni.

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Per sopperire alla perdita di parte della clientela della couture chiude un accordo con la Salvatore Ferragamo: grazie al nuovo partner è spinto così il comparto degli accessori con la creazione di nuovi modelli di borse e scarpe. Sono lanciati altri profumi, sino alla creazione della Emanuel Ungaro Parfums verso la fine del decennio.

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Nel 1998 Emanuel Ungaro chiama Giambattista Valli quale direttore creativo per affiancarlo nel rilancio delle sue linee, secondo un progressivo passaggio di consegne. Questa fruttuosa collaborazione si interrompe nel 2004 quando, a seguito di disaccordi con le linee della comunicazione dettate da Laura Bernabei, Giambattista Valli lascia l’azienda. Nel 2005 Emanuel Ungaro si ritira definitivamente, l’etichetta è venduta all’imprenditore Asim Absullah. In seguito vari stilisti si sono cimentati nel rilancio del marchio ma sempre con dubbio successo.

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