MARY QUANT, SWINGING LONDON LOOK

Posted on Luglio 21, 2015

Mary Quant, icona della swinging London, è famosa per aver reso popolare, se non inventato, la minigonna.

Lady Mary Quant nasce a Blackhealt, in un sobborgo di Londra, l’11 febbraio del 1934; i suoi genitori sono due insegnanti gallesi. Mary studia educazione artistica al Goldsmith College; dopo aver ottenuto il diploma, comincia l’apprendistato presso Erik, un negozio di modista in Brook Street. Il richiamo per la vita bohème londinese è troppo forte, così lascia casa e si trasferisce. Conosce a quel tempo colui che diverrà il suo futuro marito, Alexander Plunket Green, di origini nobili e come lei attratto dalle idee che animano la metropoli inglese. Cominciano così a vivere alla giornata, mangiando quando hanno soldi, viaggiando come possono e vestendo come meglio gli aggrada. Stringono amicizia con Archie Mc Nair, che a quel tempo aveva già abbandonato la carriera di avvocato per quella di fotografo e che li spinge a trovare una loro strada espressiva. L’occasione arriva quando Alexander per il suo ventunesimo compleanno eredita una somma di denaro: comprano una casa in Kings Road, nello scantinato Alexander apre un ristorante, al primo piano Mary la sua prima, mitica boutique Bazaar, è il 1955.

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La Boutique ha vetrine che richiamano l’attenzione, e i giovani londinesi ne sono subito attratti. In un periodo in cui la moda non era rivolta a loro, finalmente c’è qualcuno che capisce perfettamente cosa vogliono e lo vende a un prezzo decisamente più abbordabile di quello dell’Alta Moda. Nel paese più conformista d’Europa i giovani avvertono la necessità di spezzare con la tradizione e adottare cambiamenti estremi, questa rottura è rappresentata per i ragazzi dai capelli lunghi, per le ragazze dalle gonne corte e per tutti dalla musica dei Beatles.quant5 Mary vende abiti dalle forme semplici, ma dai colori decisi, forti, pop: rosso magenta, viola, arancio. Le forme degli abiti ricordavano le uniformi scolastiche e i completini da ballo, ma erano intrise dello spirito bohème e beatnik che animava i circoli progressisti londinesi, tutto condito con un tocco di chic futuristico in stile Arancia Meccanica.

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I primi successi sono le maglie e gli abiti rischiariti da piccoli colli di plastica, cui seguono le calze colorate abbinate alle maglie, e i cardigan lunghi da uomo indossati come abitini; un paio di pijama realizzati dalla stessa Quant richiama l’attenzione di Harper’s bazaar e sono acquistati da un produttore americano per riprodurli in serie. Mary Quant intuisce che deve iniziare a realizzare lei stessa i suoi capi, non limitarsi a vendere e trasformare ciò che trova. Comincia così il suo lavoro da stilista. A simbolo della sua moda sceglie il fiore emblema del periodo: la margherita, ridisegnata in maniera semplice, piatta, come la si vede nei quadri di Warhol.

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Pochi stilisti hanno lasciato il loro segno nella moda quanto Mary Quant, a lei si riconducono l’invenzione della minigonna e degli Hot-pants, e tante altre mode sono state da lei lanciate, nello spirito del divertirsi con la moda, incoraggiando i giovani a vestire compiacendo solo se stessi. Andrè Courreges già nel 1964 aveva presentato degli abiti a trapezio e cortissimi, e rivendica il copyright della minigonna, sebbene un giornalista di Vogue UK del tempo riconosca tale invenzione a John Bates; di fatto è però Mary Quant che la divulga e la impone come moda popolare, e la battezza ispirandosi alla celebre auto lanciata nello stesso periodo dall’Austin: la Mini. Mary lancia la sua moda facendola indossare a una anonima ex shampista, facendone in breve l’icona del tempo:  Lesley Hornby passata alla storia come Twiggy. Un’altra modella simbolo della moda Mary Quant è Jean Shrimpton. 

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Mary Quant sottolinea come la minigonna sia stata inventata in realtà dalle ragazze, dalle clienti che chiedevano di accorciare i già cortissimi abiti, nello spirito della maggiore libertà di movimento e mentale che acquisivano in quegli anni. La curiosità non tarda a far avvicinare anche personaggi del mondo dello spettacolo, del teatro e dell’arte alla sua moda. Con il successo arrivano anche i soldi e Mary può sposare il suo Alexander e aprire un secondo negozio a Knightsbridge. Quant si rivela una brillante imprenditrice, nel 1963 fonda il “Ginger Group“, attraverso cui esporta i suoi prodotti in America, lancia una linea di cosmetici nel 1966 e l’anno successivo una linea di calzature, arrivando a impiegare anche diciotto produttori contemporaneamente.

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La Regina Elisabetta le consegna l’onorificenza di Cavaliere della Corona Britannica, come l’anno precedente aveva fatto per i suoi idoli: i Beatles. Lo scrittore Bernard Levin la definisce “l’Alta sacerdotessa della Moda degli anni Sessanta”! Nel corso degli anni Settanta e Ottanta consolida il suo successo dedicandosi anche alle linee per la casa e ai prodotti per il make-up.

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Nel 1988 l’Austin la chiama a ridisegnare gli interni della Mini, che sarà battezzata Mini Quant. Sebbene nel 2000 abbia dato le dimissioni dalla presidenza della Mary Quant Ltd, dopo un buy out da parte di una compagnia giapponese, continua a produrre la sua moda; in Giappone conta oltre duecento negozi sotto il suo nome e i suoi abiti continuano ad avere enorme popolarità. A riconoscimento del suo contributo alla storia della moda, nel 1990 ha ricevuto il premio Hall of Fame del British Fashion Council.

 

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