CASTA PUDICIZIA

Posted on Aprile 3, 2015

Yves Saint Laurent nel 1999 conclude la sfilata Haute Couture per la primavera estate mandando in passerella una splendida Letitia Casta coperta di sole rose. La giovane modella sembra una creatura d’altri tempi, sospesa tra una pudica Eva vestita di fiori e una dea pagana sensuale e allusiva nella sua prorompente bellezza, Flora o Iside.

L’immagine del tralcio di rose, effimero e allusivo indumento mi richiama alla mente quello posto sulla statua della Pudicizia nella Cappella Sansevero di Napoli. Opera realizzata nel 1752 dal Veneto Antonio Corradini, ricca di significati simbolici e allegorici: il corpo della figura è coperto da un velo, reso con straordinaria naturalezza ed eleganza, ed è cinto da un serto di rose. La donna velata è allegoria della Sapienza, la velata Iside, dea prediletta della scienza iniziatica celebrata nell’intero complesso monumentale. La tradizione non scritta vuole che nel medesimo luogo si ergesse la statua di Isis della Neapolis antica. Le rose erano i fiori legati al culto della dea egizia, patrona della maternità, fertilità e della magia; fiori da sempre simbolo di amore, devozione, ammirazione, bellezza e perfezione.

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La rosa simboleggia, inoltre, il segreto e lo svelare con delicatezza. Il bocciolo ben chiuso incarna anche la castità femminile mentre sbocciata rappresenta la bellezza giovanile.
L’abito ideato da Saint Laurent, che è un proclama alla bellezza giovanile, si completa sul dietro con un lungo impalpabile strascico ed un sellino profilato con volant, simile a quelli portati in voga dagli abiti di Worth, spesso anche questi riccamente decorati da tralci di rose.

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