SIRENE
« Da Satana o da Dio, che importa? Angelo o Sirena, se tu ci rendi – fata dagli occhi di velluto, ritmo, profumo, luce, mia unica regina! – l’universo meno odioso, meno pesante il minuto? »
(Charles Baudelaire, Inno alla Bellezza)
“O molto illustre Ulisse, o degli Achei
Somma gloria immortal, su via, qua vieni,
Ferma la nave; e il nostro canto ascolta.
Nessun passò di qua su negro legno,
Che non udisse pria questa che noi
Dalle labbra mandiam, voce soave;
Voce, che innonda di diletto il core,
E di molto saver la mente abbella.
Ché non pur ciò, che sopportaro a Troia
Per celeste voler Teucri ed Argivi,
Noi conosciam, ma non avvien su tutta
La delle vite serbatrice terra
Nulla, che ignoto o scuro a noi rimanga”.
(Omero, Odissea- libro dodicesimo)
La sirena Partenope o meglioParthenia, dal greco “vergine”, è la protagonista della leggenda legata alla fondazione della città di Napoli.
le origini della città si perdono addirittura nella leggenda e nel mito del poema omerico di Ulisse e del suo incontro con le leggendarie e temibili Sirene: la voce chiara Ligea, la bianca Leucosia e la vergine Parthenia.
Dal racconto epico sappiamo che Ulisse sfugge, unico tra i mortali, alla trappola delle sirene facendosi legare all’albero della nave e tappando con la cera le orecchie dei suoi marinai. La leggenda narra poi che, per la delusione, le Sirene si suicidarono lanciandosi in mare, e il corpo di Parthenia fu portato dalle correnti sugli scogli di Megaride, lì approdarono i primi coloni greci attratti dalla curiosità e facendovi sorgere un primo nucleo abitativo . Il corpo della vergine sirena secondo la tradizione fu sepolto nella zona che corrisponderà poi all’acropoli di Neapolis. Partenope divenne il primo Nume Tutelare della città, e lì dove era sepolta sorse un Tempio a lei dedicate; numerose sono le sue rappresentazioni in vari luoghi della città anche di epoche successive. Le raffigurazioni ci presentano la sirena nel suo terribile aspetto mitologico con il busto di donna e il corpo d’uccello, solo nel Medioevo le sirene perderanno le ali a simboleggiare la caduta dell’anima e acquisteranno la coda di pesce. Nella forma più antica viene rappresentata in una della fontane più importanti e più nascoste di Napoli: sulla parete laterale esterna della Chiesa di Spinacorona, nel XVI secolo, Don Pedro de Toledo fece realizzare da Giovanni da Nola la fontana della Spinacorona, anche dette “delle zizze”. La scultura, dal fortissimo significato esoterico, ha come soggetto la Sirena Parthenia nelle sue reali sembianze di donna-uccello e nell’atto di spegnere il fuoco del Vesuvio con l’acqua che le sgorga dai seni.